Blessing, Nigeria

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martedì 23 Maggio 2017

La storia di Blessing, Nigeria

Blessing è scappata dai suoi sfruttatori e oggi è una donna libera. Lavora in una sartoria e ha una bellissima bambina di 2 anni.

Ma uscire dallo sfruttamento non è stato facile. Prima di partire per l’Europa con la promessa di un lavoro, Blessing è stata indotta a prestare un giuramento, il juju, un rito vodoo che le imponeva di ripagare un debito a chi la stava aiutando. Se avesse smesso di pagare o rivelato i nomi delle persone coinvolte, avrebbe subito pesanti ripercussioni.

Blessing aveva paura del juju, e del viaggio via mare. Ma non c’erta molta scelta. “Benin City non è un posto dove crescere i tuoi figli. Benin non è un posto dove fare nulla, in realtà. La polizia è più corrotta dei criminali e se non sei ricco, non puoi nemmeno permetterti di andare in ospedale”.

Durante il viaggio, ha affrontato situazioni di una brutalità inaudita. Stuprata, picchiata, lasciata per giorni senza cibo né acqua. Ha visto persone morire ammazzate dopo un diverbio e altre abbandonate nel deserto perché prive di denaro per proseguire il viaggio. In poco tempo è diventata lo spettro di se stessa. Confusa, remissiva, incapace di ribellarsi a qualsiasi ordine.

Arrivata in Italia, pensava che l’incubo fosse finito. Invece era appena cominciato. Dopo averla accolta in casa sua, la madame, Osa, aveva chiarito quali fossero le reali condizioni di lavoro. Altro che cameriera in hotel. Ogni giorno avrebbe dovuto prostituirsi lungo la Bonifica del Tronto e portarle il ricavato. C’erano da pagare le bollette, la ricarica del telefono, i vestiti da puttana.

Blessing ha dovuto stringere i denti e accettare tutto. C’erano troppe cose in ballo. Il terrore delle conseguenze del voodoo che sarebbero arrivate se non avesse pagato il debito. Le minacce alla famiglia di cui conoscevano nomi, cognomi e indirizzi. Il timore di essere rimpatriata dalla polizia italiana e di dover ripagare un debito da 30.000 euro in naire nigeriane. Il senso di fallimento nei confronti di chi credeva in lei e si aspettava un riconoscimento.

Sulle nostre strade ci sono migliaia di ragazze come Blessing. Le operatrici di On the Road ne incontrano almeno cinquanta al giorno.

Lavoriamo con le nostre Unità di stradaUnità Mobile L’unità mobile, o unità di strada, è un servizio di emersione che si caratterizza per la proattività dell’intervento offerto. L’equipe multidisciplinare, attraverso lo sportello mobile itinerante, raggiunge i target vulnerabili nei relativi contesti di lavoro e/o di vita, offrendo loro servizi finalizzati alla riduzione delle conseguenze associate alla condizione di fragilità e a favorirne l’eventuale fuoriuscita per distribuire preservativi e informazioni sanitarie, ma soprattutto offrire loro gli strumenti per uscire dalla condizione di assoggettamento. Ma non tutte hanno la forza di Blessing.

Per sostenere le ragazze vittime della tratta di esseri umani abbiamo bisogno del tuo aiuto.

Dona il tuo 5 per mille alla Cooperativa On the Road

Farlo è molto semplice e non costa nulla. Sulla dichiarazione dei redditi metti la tua firma e il nostro codice fiscale. Per saperne di più.

Credits: l’illustrazione è tratta dal nostro video sulla tratta di esseri umani “Trafficked for sexual exploitation” creato con il contributo di Ambasciata USA a Roma.

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