La strada come luogo di incontro: storia e pratica della Riduzione Del Danno
La Cooperativa On the Road deve il suo nome a un’immagine molto concreta: quella dellɜ primɜ volontarɜ che, negli anni ’90, percorrevano la strada della Bonifica del Tronto per incontrare donne e persone trans* vittime di tratta e sfruttamento sessuale. Andare dove le persone vivono, non aspettare che vengano loro da te: è questa l’idea di fondo che ha dato vita alla nostra storia e che ancora oggi orienta il nostro lavoro.
Si chiama lavoro di prossimità, o outreachOutreaching L’outreaching, o lavoro sociale di prossimità, è una metodologia di intervento che colloca le equipe multidisciplinari presso luoghi ad alta fragilità sociale con l’obiettivo di intercettare e agganciare i target maggiormente vulnerabili e, abbassando la soglia di accesso ai servizi offerti dall’ente, fornire loro risposte ai bisogni nei relativi contesti di lavoro e/o di vita. work. È una metodologia di lavoro che fa parte della filosofia e delle pratiche della Riduzione Del DannoRiduzione del danno La riduzione del danno e/o dei rischi si configura come un approccio metodologico che ha per obiettivo l’implementazione di azioni che possano garantire, a chi agisce comportamenti a rischio, la prevenzione o la riduzione delle conseguenze fisico-psicologico-sociali ad essi associate. – RDD (Harm Reduction) nata in Olanda negli anni ’80, per intervenire sull’epidemia di Epatite C dovuta allo scambio di siringhe praticato da persone tossicodipendenti da eroina.
In Italia, questo metodo ha trovato terreno fertile grazie ai decenni di esperienza di lavoro di comunità, di quartiere, di strada, sviluppata da una società civile fatta di associazioni e volontariato, sempre in prima linea negli interventi di politiche sociali.
La Riduzione del Danno ha una dimensione profondamente pragmatica, che si comprende già dal nome: ridurre il danno che alcuni comportamenti possono causare a chi li mette in atto e alla popolazione in generale. Questo significa distribuire siringhe sterili per prevenire la trasmissione di virus come HIV ed epatite, o preservativi per ridurre il rischio di malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate. Significa anche fornire carta stagnola doppia per fumare sostanze evitando che micro-particelle metalliche raggiungano i polmoni, oppure offrire materiale informativo come le brochure “Sai di cosa ti fai?”, che spiegano non solo i danni potenziali di una sostanza, ma anche i modi concreti per ridurre al minimo i rischi. Queste informative spesso chiariscono a moltɜ ragazzɜ – e non solo lɜ più giovani – scoprono grazie a queste informazioni che ciò che stanno usando non è sempre quello che credono: spesso vengono ingannatɜ, truffatɜ con mix letali di farmaci, sostanze a basso costo e sostanze da taglio nocive.
Per noi le persone NON sono i loro problemi, le loro malattie, le loro condizioni attuali, ma sono quello che decideranno di essere, e noi siamo qui per sostenere questo cammino, questa strada.
Ma l’importanza principale della RDD non sta soltanto nella sua utilità sanitaria. Sta soprattutto nella sua dimensione etica, cioè nella visione della persona che mette in atto questi comportamenti, e nel costruire con queste persone dei rapporti che non siano giudicanti. Non diciamo alle persone “noi non ti accettiamo per quello che sei, vogliamo che tu smetta di agire questi comportamenti, per essere accettatə da noi tu devi cambiare”. Noi accettiamo le persone con il loro bagaglio di problemi, contraddizioni, sofferenze, ma anche risorse e potenzialità. Per noi le persone NON sono i loro problemi, le loro malattie, le loro condizioni attuali, ma sono quello che decideranno di essere, e noi siamo qui per sostenere questo cammino, questa strada.
Da oltre trent’anni, noi – insieme a decine di organizzazioni in Italia, in Europa e nel mondo – entriamo in contatto con tante persone per aiutarle ad uscire dalle situazioni in cui si trovano, ed emanciparsi da sfruttamento e dipendenze. Lo facciamo sapendo che le cause dei problemi sono molteplici e che fenomeni come sfruttamento, povertà, discriminazioni e violenza, sono parte integrante del nostro mondo, dei sistemi di potere che lo governano.
Eppure, nonostante la complessità, l’approccio della Riduzione del Danno continua a dimostrare la sua efficacia dando risultati concreti in termini di diminuzione delle trasmissioni di malattie, ma anche salvando la vita alle persone, permettendo, ad esempio, assunzioni di sostanze in contesti controllati, evitando overdose. E allo stesso tempo crea relazioni di fiducia basate sul reciproco riconoscimento e capaci di innescare cambiamenti importanti.
Non a caso, la Riduzione del Danno e del Rischio è riconosciuta come fondamentale nella lottaLotta Essere in prima linea per affrontare ingiustizie e discriminazioni attraverso azioni di cittadinanza attiva, impegnandosi per promuovere l’uguaglianza di tutte le persone. alle droghe: dal Piano europeo del 2002, fino al Consiglio Europeo del 2017, che ne ha ribadito la centralità.
È anche la nostra esperienza a confermarcelo: i rischi legati alla droga uccidono tanto quanto la sostanza stessa. Abbiamo pianto più ragazzi morti di setticemia che di overdose e parliamo di una moltitudine di infezioni batteriche e virali, molto gravi. È per questo che, anche con risorse limitate, continuiamo a distribuire materiali sterili, informazione, vicinanza.
Perché ogni incontro può aprire una possibilità e ogni persona merita di essere vista e rispettata nella sua dignità.