C’è un tempo per iniziare e un tempo per fermarsi a guardare cosa è cresciuto. Il momento che segna la conclusione di un progetto è anche l’occasione per rileggere il percorso fatto, riconoscerne il valore e interrogarsi su ciò che rimane.

Dopo tre anni di passi condivisi e strade percorse fianco a fianco, il progetto RIVE giunge al termine. A Lido Tre Archi, però, la fine del progetto non coincide con una chiusura. Al contrario, ciò che è stato seminato nel tempo ha iniziato a germogliare: nelle relazioni costruite, negli sguardi che si riconoscono, nei piccoli e grandi cambiamenti quotidiani che spesso non fanno rumore, ma restano e maturano.

In questo percorso On the Road ha partecipato come partner del progetto, portando l’educativa di strada nel quartiere. Un lavoro fatto di presenza costante, di incontri nei luoghi di vita delle persone, accanto allɜ ragazzɜ nei momenti di gioco e di conflitto, di confronto e di fragilità. Un lavoro che ha scelto di restare, in un territorio troppo spesso raccontato attraverso stereotipi ed etichette svalutanti, per contribuire a costruire narrazioni diverse, più aderenti alla complessità e alla ricchezza della comunità.

Restare ha significato creare le condizioni perché le persone potessero sentirsi a casa, libere di esprimersi e di raccontarsi. Ha significato costruire, giorno dopo giorno, percorsi di fiducia in cui scoprire di poter accedere a nuove opportunità, riconoscere ed esprimere le proprie risorse. Ha significato porre al centro la persona, rendendola protagonista di esperienze costruttive e significative, capaci di contribuire alla ricostruzione di un’immagine di sé positiva e di valore.

Nel quartiere di Lido Tre Archi, On the Road continua ad ascoltare storie, a costruire legami, ad aprire spazi sicuri in cui sentirsi accoltɜ e riconosciutɜ. Piccole possibilità che, messe insieme, diventano occasioni di crescita individuale e collettiva, e che alimentano il senso di una comunità che si prende cura di sé.

La conclusione del progetto RIVE rappresenta quindi un momento di riflessione e rilancio. Le domande che accompagnano questo passaggio sono semplici e necessarie: cosa resta? Cosa c’è ancora da fare?

Raccontarsi, riconoscere il valore della comunità educante costruita nel tempo e immaginare insieme i prossimi passi è il modo per non disperdere quanto realizzato e per continuare a coltivare ciò che, in questi anni, ha iniziato a crescere.