Nella storia di On the Road è stato sempre chiaro quanto l’impegno nel contrasto alla violenza maschile contro le donne fosse indissolubilmente legato alla lotta per l’uguaglianza di genere. Ogni donna che abbiamo incontrato in questi anni ha portato con sé il grande potere di scegliere di cambiare la propria condizione, per non perdere sé stessa ma, anzi, per dar vita al proprio percorso di emancipazione, libertà, indipendenza.

Da questa energia atavica, perché la condizione delle donne viene da una storia densa di subordinazione ed esclusione, si genera l’otto marzo e la necessità di rivendicazione dei diritti delle donne, di luoghi per le donne, di politiche per le donne.

Da donne, per le donne, abbiamo scelto come Cooperativa di percorrere e costruire strade per arrivare alla creazione di spazi di libertà sempre più ampi e maggiormente condivisi. Oltre alle attività nei centri antiviolenza e nella casa rifugio, promuoviamo un cambiamento culturale che metta in discussione gli stereotipi di genere, gli squilibri di potere, i modelli patriarcali, attraverso le attività di sensibilizzazione e formazione, affinché la comunità sia stimolata a dare origine ad uno spirito critico diffuso in relazione alle questioni di genere e all’impatto che le discriminazioni di genere ancora hanno. Ciò è necessario affinché questo cambiamento possa essere impattante, concreto e duraturo, che porti condizioni di benessere non solo alle donne ma all’intera società.

È un processo che ci porta a mettere in discussione le nostre relazioni, le nostre ambizioni, i nostri ruoli di genere, il nostro lavoro, la nostra condizione sociale, i nostri modelli. Siamo ancora lontane dal colmare il divario di genere, ma è una strada possibile.

L’otto marzo è tutti i giorni.
L’otto marzo è continuare la lotta e non accontentarci, soprattutto se siamo parte di una trasformazione collettiva che riconosce e valorizza le donne come soggetti non tanto di tutela, quanto di una parte attiva e consapevole della propria libertà e autodeterminazione.