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Un percorso formativo dedicato agli strumenti normativi e culturali per il contrasto alla violenza maschile contro le donne, pensato per rafforzare competenze e coordinamento dell’intera rete antiviolenza: è l’iniziativa organizzata dal Centro Antiviolenza Minerva della cooperativa On the Road, in collaborazione con l’associazione Il Guscio. Gli incontri si svolgeranno il 16 e 22 dicembre 2025, dalle 9:30 alle 13:00, presso la Sala Consiliare dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, a Sant’Omero (TE).
Pedaso si prepara ad accogliere un nuovo presidio dedicato alla tutela e al sostegno delle donne che vivono situazioni di violenza. Il 30 novembre 2025, alle ore 16:00, presso il Vecchio Municipio in Via Alcide De Gasperi 43, si terrà l’inaugurazione della nuova sede del Centro Antiviolenza Percorsi Donna, gestito dalla Cooperativa On the Road.
La Cooperativa On the Road è alla ricerca di 1 operatorə sociale da inserire all’interno del “Progetto Asimmetrie 7 – Abruzzo-Molise”, volto a favorire l’emersione e l’identificazione delle vittime di tratta e di grave sfruttamento e la realizzazione di programmi individualizzati di assistenza ed integrazione sociale. La nuova figura sarà inserita all’interno dell’equipe emersione anti-tratta che opera in Molise.
Da 15 anni portiamo avanti il nostro impegno nel contrasto alla violenza maschile contro le donne, offrendo luoghi sicuri dove le donne possono trovare ascolto, orientamento e strumenti concreti per intraprendere un percorso di fuoriuscita dalla violenza. Solo nel 2025, abbiamo aperto due nuovi sportelli del Centro Antiviolenza Donna con Te della provincia di Ascoli Piceno – a giugno a Grottammare e ad ottobre a Offida – mentre in provincia di Teramo il Centro Antiviolenza Minerva ha aperto a Sant’Omero e a Tortoreto.
Il Centro PRIDE di Martinsicuro apre le sue porte per far conoscere più da vicino le attività, i servizi e le persone che lavorano in questo spazio sicuro, un luogo che accoglie, sostiene e dà voce alle persone della comunità LGBTQIAP+.
Le Operatrici dei Centri Antiviolenza e delle Case-rifugio delle Marche accolgono con favore la condanna a 3 anni inflitta in Appello, ma denunciano le motivazioni scandalose del primo grado: un episodio che conferma la necessità di combattere la vittimizzazione secondaria nelle aule di tribunale.